Oltre alle macchine di misura a coordinate che tutti conosciamo e che tanto intenso impiego vedono in svariati settori produttivi, dall’elettronica all’aerospaziale, esistono anche dei modelli cosiddetti universali, che vengono utilizzati per specificare delle misure prese da posizioni geometriche e non secondo coordinate assolute. Originariamente, questi macchinari vennero creati per controllare calibri e misure su parti prodotte a livello industriale tramite fresatura automatica. In questo ambito, occorreva uno strumento capace di misurare le caratteristiche geometriche dei pezzi in maniera continua, assoluta e comparativa, e non secondo un sistema di coordinate cartesiane; le relazioni geometriche fra le parti, infatti, usando un sistema a coordinate debbono essere calcolate a partire dai dati ottenuti, ossia appunto le coordinate di punti fissi.
In teoria, usando un mandrino molto accurato accoppiato con un indicatore elettronico, al posto della sonda tipica delle macchine a coordinate, la macchina di misura universale è in grado invece di fornire esattamente e direttamente quelle relazioni, facendo muovere l’indicatore lungo i profili e ove necessario intorno al mandrino: il metodo ideale per tracciare contorni, fori, e raggi. Immettendo la registrazione analogica del percorso fatto in una macchine utensile a controllo numerico, è così possibile fare in modo che il macchinario si autocorregga per ogni specifico lavoro.
In teoria, dicevamo. Perché in pratica, purtroppo, questo genere di macchinario non ha alcuna applicazione industriale, per due precisi motivi: da un lato, la precisione che offrono, di pochi milionesimi di centimetro – e che ne determina, ovviamente, il costo – è decisamente eccessiva per la stragrande maggioranza delle industrie, e dall’altro, sono macchinari molto lenti, e che richiedono la presenza di un operatore altamente qualificato. Dove invece questi strumenti sono preziosi è nei laboratori di metrologia, dove la loro precisione è essenziale per comparare lunghezze e misure standard. Sebbene non siano mai state prodotte in massa, le macchine di misura universali oggi sono pressochè fuori produzione del tutto, e vengono costruite praticamente su misura quando richiesto da un laboratorio per un compito specifico.