Come prepararsi al meglio per l’insegnamento

Dall’infanzia alle scuole secondarie di secondo grado, il percorso per diventare insegnante ha subito nel tempo numerosi cambiamenti a seguito di normative che, governo dopo governo, ne modificavano il percorso. Solo coloro che hanno conseguito un diploma Magistrale entro l’anno scolastico 2000/2001 possono accedere alle GPS (Graduatorie Provinciali Scolastiche). Al di fuori di questo caso, l’accesso alla professione è subordinato, per le scuole di primo e secondo grado, al conseguimento della laurea magistrale e al possesso di Crediti Formativi Universitari che variano in base al possesso o meno di alcuni requisiti. Nessun cambiamento è stato previsto per le scuole dell’infanzia e per la primaria, per le quali è richiesta la sola laurea in Scienze della Formazione Primaria e il conseguimento di un tirocinio formativo obbligatorio.

Scuola dell’Infanzia e Primaria

 Coloro che sono in possesso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria curriculum Educatore Servizi per l’infanzia (L-19) o nella Laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria possono accedere all’insegnamento presso le scuole dell’infanzia e le scuole primarie inserendosi nelle GPS, per aspirare ad un contratto annuale, fino al termine delle attività didattiche, fino al termine delle lezioni, o contratti brevi. In quanto per poter accedere al ruolo è necessario superare un concorso a cattedra ordinario o straordinario, il cui superamento consente di ottenere il ruolo.

Insegnare presso le scuole secondarie di primo e secondo grado

Per quanto riguarda il percorso da seguire per l’accesso alla scuola secondaria di primo e secondo grado, questo è decisamente meno lineare, e influenzato dal susseguirsi dei governi, che legislatura dopo legislatura, ne cambiano requisiti e trasformano i percorsi, spesso a discapito dei docenti precari che si ritrovano a dover spesso versare ingenti somme di denaro richiesti dal Ministero per poter avere un minimo di punteggio ulteriore.

Dal 2010, per insegnare nella scuola secondaria, era richiesto il superamento del TFA (Tirocinio Formativo Attivo) per ottenere l’abilitazione nella propria classe di concorso. Tuttavia, a partire dal 2017, il TFA è stato sostituito dal percorso FIT (Formazione Iniziale e Tirocinio). Nel 2019, il FIT è stato anch’esso sostituito dal concorso abilitante, seguito da un anno di formazione e prova. Ad oggi le cose sono ulteriormente cambiate. Fino al 2024, il concorso per docenti rimarrà abilitante per coloro che lo superano ma non riescono a ottenere un posto fisso. Tuttavia, dopo il 2024, il concorso perderà la sua funzione abilitante, e sarà necessario acquisire 60 CFU, 36 CFU o 30 CFU per ottenere l’abilitazione e partecipare ai concorsi. Fino al 2024, il concorso per docenti sarà ancora abilitante per coloro che lo superano ma non riescono a ottenere un posto fisso. Tuttavia, dopo il 2024, il concorso perderà la sua funzione abilitante. A quel punto, sarà necessario acquisire 60 CFU, 36 CFU o 30 CFU, per ottenere l’abilitazione e partecipare ai concorsi. Pertanto, per insegnare nella propria classe di concorso e aspirare a un ruolo fisso, sarà indispensabile conseguire tali crediti e, se necessario, sostenere gli esami.

Per poter accrescere il proprio punteggio e per acquisire nuove conoscenze e competenze per svolgere al meglio questa professione, può essere importante accedere ad almeno uno dei vari corsi per la specializzazione post laurea, come un master di primo o secondo livello sulle metodologie didattiche attive, sui DSA, o BES, sugli ambienti di apprendimento ecc. Ma siccome il ruolo di insegnante può richiedere giorni interi a scuola, tra i consigli e il collegio docenti, con difficoltà a seguire lezioni in presenza, una valida opzione sono i corsi online come quelli erogati dall’Università telematica Niccolò Cusano.

Tuttavia, è importante notare che l’accesso a questi corsi non è automatico. I docenti precari devono iscriversi alle Graduatorie Provinciali Scolastiche ogni due anni per ottenere incarichi temporanei, oppure partecipare direttamente al concorso ordinario. Solo il superamento di quest’ultimo consente all’insegnante di ottenere un ruolo stabile nella scuola, ponendo fine al complicato meccanismo a cui sono sottoposti tutti gli anni i docenti precari.